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Batman: Arkham Asylum

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180909

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Fonte: http://ps3.console-tribe.com

La storia dei videogiochi ispirati alle saghe cinematografiche o fumettistiche è, fatto salvo per rarissime eccezioni, notoriamente una storia piuttosto infame.
Dal momento in cui, già a partire dalla fine degli anni ’70, la nascente industria videoludica decise a periodi alterni di interessarsi alla trasposizione in formato elettronico delle grandi produzioni su celluloide, i risultati lasciarono fin da subito a desiderare.
Chi ha abbastanza anni per ricordarsene non può aver dimenticato delle terrificanti manifestazioni di grumi di pixel colorati come E.T. su Atari VCS 2600, e poi risalendo nel tempo l’orribile Star Wars della Namco sul NES, o la saga di Back to the Future per gli 8 e 16 bit degli anni ’80, arrivando ai giorni nostri agli ultimi, più che mediocri videogiochi ispirati a film come Iron Man o X-Men.
E poiché proprio negli ultimi anni una delle tendenze della cinematografia di Hollywood è stata quella di riscoprire la “gallina dalle uova d'oro” delle riduzioni filmiche delle grandi serie del “comic” statunitense, anche l'industria del videogioco si è adeguata alla tendenza, ricominciando una massiccia produzione parallela di relativi “Tie-In” che hanno per protagonisti i celebri supereroi targati Marvel o DC Comics, supereroi che così tanto peso hanno nella cultura immaginativa e nei ricordi di molti di noi.
Talvolta purtroppo, come dimostrano alcune produzioni manifestamente indecenti, gli sviluppatori si preoccupano semplicemente di dar vita a dei Tie-In il cui scopo è quello di agganciarsi alla scia commerciale dei film, libri o fumetti da cui tali giochi traggono diretta ispirazione, e che risultano quindi del tutto privi di quella statura tecnica che ci si aspetterebbe da dei buoni prodotti videoludici.
Un tale, impietoso, trattamento è toccato nel tempo anche ad uno dei personaggi più importanti e psicologicamente complessi dell’universo del fumetto americano, quel Batman partorito dalla matita di Bob Kane quasi 70 anni fa, e che è stato utilizzato come protagonista di videogames di alterna fortuna e qualità almeno una mezza dozzina di volte dal 1986 ad oggi. Passato da titoli basati su storie inventate di sana pianta a trasposizioni ludiche ispirate direttamente ai lungometraggi degli anni '90 di Tim Burton e Joel Schumacher, si fatica a ricordare un titolo di Batman per computer o console che abbia lasciato un buon segno nella storia dell'Industria, o che si sia distinto per una buona qualità complessiva della produzione.
Le cose sembrano destinate a cambiare per sempre con l'uscita di questo Arkham Asylum, prodotto il cui sviluppo è iniziato circa un paio di anni fa negli uffici degli inglesi Rocksteady Studios e che fin dalle prime immagini circolate sulla rete a partire dalla seconda metà del 2008 lasciava presagire che forse non si trattava del solito titolo creato per sfruttare l'immagine di un personaggio molto amato e di una delle sue storie più interessanti. Il risultato di tale lavoro è dal 28 agosto sotto i nostri occhi, e risulta difficile non esserne molto, molto entusiasti.

Teatro di Follia

Batman Arkham Asylum non è a ben vedere la trasposizione diretta di un film; pur essendo tale gioco un figlio del suo tempo e pescando quindi a man bassa dalle atmosfere scure e opprimenti così ben caratterizzate dalle ultime due Pellicole del Cavaliere Oscuro, tale opera, come si diceva più sopra, prende vita a partire dalla narrazione degli eventi contenuti in uno degli albo considerati tra i più belli ed intensi della storia del supereroe solitario, proprio quel Arkham Asylum pubblicato nel 1989 e la cui trama è qui oggi rivista e riadattata alle esigenze del mezzo videoludico. Lo scenario principale del gioco risulterà quindi familiare a chi già da tempo segue con passione la storica Serie.

Di tutti i luoghi che caratterizzano la buia e decadente metropoli immaginaria di Gotham City, l'ospedale psichiatrico intitolato al suo fondatore Dottor Amadeus Arkham è certamente uno dei più suggestivi e pregni di significato per l'intera mitologia legata alle avventure dell'Uomo Pipistrello. Nella gigantesca struttura di evidente matrice gotica edificata nel 1929 che sorge alla periferia della città, (nel gioco invece essa è situata su un'isola poco lontana dalla baia di Gotham), si è consumata fin dal principio della sua esistenza una serie di tragiche evenienze, a partire dalle vicende legate alla famiglia Arkham, sterminata da uno dei pericolosissimi pazienti del manicomio criminale e ucciso poi egli stesso dal dottor Amadeus, lo psichiatra che fu a sua volta condotto dalla follia e dalla cieca vendetta verso l'insanità mentale e che terminò i suoi giorni dentro una cella dello stesso manicomio.
A partire dal 1974, anno della presentazione “editoriale” ai lettori di questa prigione speciale, molti dei celebri nemici del “Caped Crusader” hanno ivi dimorato. In effetti, l'Arkham Asylum è una sorta di casa di accoglienza di tutte le peggiori e deviate manifestazioni criminali partorite dall'anima nera di Gotham City, una specie di “riassunto” tangibile dei motivi per cui la lotta tra Batman e tali pazzi assassini, in quel luogo imprigionati e saltuariamente da esso rigurgitati, potrebbe non terminare mai.
L'origine della nostra storia è proprio l'ennesimo ingresso nella struttura psichiatrica di uno dei suoi ospiti più “graditi”, quel Joker impegnato fin dagli albori della saga in una infinita lotta contro Batman, e che per la sua estrema pericolosità, intelligenza e “presenza scenica”, finirà anche stavolta per lasciare un segno indelebile della sua identità maniacale nella città di Gotham.

La Trappola del Joker

La sequenza introduttiva del gioco, scandita tra l'altro dai titoli di testa come se ci apprestassimo a guardare un film, ci mostra il trasporto e l'imprigionamento del famigerato Joker nei locali dell'Asylum in seguito al suo fallito tentativo di uccidere il sindaco di Gotham. C'è tuttavia fin da subito qualcosa che insospettisce profondamente Batman, il quale assiste personalmente e passo dopo passo alle varie fasi dell'arresto e dell'introduzione del pericolosissimo criminale nella struttura di detenzione: il Joker non sta opponendo nessuna resistenza ai suoi carcerieri; non solo, sembra stranamente più allegro e disinvolto del solito mentre insulta l'Uomo Pipistrello, il Commissario Gordon anch'egli presente, e gli agenti della sicurezza dell'ospedale.
Tutti gli iniziali sospetti si rivelano drammaticamente e improvvisamente fondati. Appena introdotto nel braccio di massima sicurezza dell'Istituto, il Joker approfitta di una distrazione dei suoi tutori per liberarsi e mettere al corrente i presenti che il suo arresto era semplicemente una messa in scena per attirare i suoi peggiori e odiati nemici all'interno di una trappola mortale ben studiata. La sua “collega” nonché pazzoide compagna Harley Quinn e tutti i suoi “Villains” hanno già preso il controllo dell'intero ospedale, isolato l'Arkham Asylum dal resto della città e liberato dalle celle tutti i pazienti (compresi alcuni degli storici super-criminali precedentemente imprigionati con l'aiuto di Batman e intenzionati ora più che mai ad approfittare della situazione per farlo a pezzi). Non solo, il Joker sfida apertamente Batman a venirlo a cercare nei meandri dell'enorme, labirintico manicomio, informandolo tuttavia che ha già provveduto a far disseminare l'intera Gotham City di bombe che esploderanno facendo strage di civili se qualcuno proverà ad arrestarlo.
Senza altra scelta che quella di dover rimettere ordine alla terribile situazione di crisi, Batman si avventura nei settori ormai senza controllo del nosocomio, con l'intenzione di salvare il personale medico e della sicurezza rimasti in balia dei folli assassini liberatisi dalla propria prigionia, e soprattutto di catturare nuovamente il maledetto Joker, escogitando nel frattempo anche qualche buon piano per evitare che gli ordigni piazzati nella metropoli esplodano.
Dura la vita dei supereroi, non c'è che dire...

Il Cavaliere Oscuro in tutto il suo splendore

Due cose impressionano molto favorevolmente il giocatore dopo aver preso il controllo dell'Uomo Pipistrello già solo a distanza di pochi minuti dall'inizio dell'avventura: la prima è l'eccellente lavoro svolto nella caratterizzazione grafica dei personaggi e degli scenari; soprattutto ciò che colpisce è l'ottima definizione delle espressioni facciali dei protagonisti, con particolare riferimento ai riuscitissimi e inquietanti spasmi del volto del Joker e alle misurate emozioni dell'imperturbabile viso semi-mascherato di Batman. Di notevole qualità poi la maggior parte delle texture ambientali e degli effetti particellari, con punte artistiche pregevolissime raggiunte nella rappresentazione di dettagli come ad esempio le pozze d'acqua stagnante sul pavimento del manicomio di Arkham, solo per citarne una istanza; l'azione di gioco poi, rimane ancorata ai 30 fotogrammi al secondo senza rallentamenti notabili, anche nei momenti in cui lo scenario risulta occupato da molti personaggi, ciò contribuendo notevolmente ad una forte sensazione di fluidità complessiva dell'intero sistema di gameplay da parte del videogiocatore. E' riconoscibile in tal senso tutta la bontà tecnica e la spettacolarità che il motore “Unreal Engine” (utilizzato per la produzione dell'opera) è in grado di offrire quando implementato nel modo opportuno e da professionisti che conoscono il proprio lavoro. In effetti se Batman Arkham Asylum è da considerarsi un bellissimo videogame da vedere, ciò va inteso soprattutto come un esercizio di indiscutibile bravura da parte dei britannici Rocksteady e decisamente un buon biglietto da visita valevole per le future produzioni di questo finora semi-sconosciuto gruppo.
Un'altra manifestazione stilistica frutto di un ottimo lavoro di game design e che lascia del tutto soddisfatti, è l'incredibile “solidità” resa alla vista da certi movimenti del nostro protagonista, in contrapposizione a quanto invece essi riescano ad apparire estremamente fluidi e “felini” durante le azioni di combattimento. L'effetto è piuttosto particolare, poiché se da una parte l'inquadratura utilizzata durante le convenzionali sessioni esplorative segue il personaggio principale posizionandosi alle sue spalle e fornendo una apparente sensazione di lentezza dell'azione di gioco, un superbo uso della telecamera provvede ad ogni giusta occorrenza all'allargamento del campo visivo in base all'ingresso nella scena di un certo numero di nemici da fronteggiare e alla necessità di lasciare al videogiocatore una panoramica complessiva della struttura ambientale circostante, per l'individuazione dei punti di interesse dello scenario. Può sembrare un elemento tecnico di secondo piano, ma si tratta di fatto di ciò che permette di percepire un perfetto senso del controllo non solo di Batman ma anche, ad esempio, di ogni azione che è possibile far eseguire all'Uomo Pipistrello durante le più ostiche situazioni di combattimento e i momenti più concitati del gameplay.

Potenza, furtività e tattica

Le fasi di azione, appunto; e qui il titolo da il meglio di se. Ora, non è vero che Batman Arkham Asylum si possa definire una magnifica commistione tra i generi Action e Stealth poiché in qualche modo introduca delle meccaniche di gioco rivoluzionarie e mai viste prima d'ora; tutt'altro, la bravura estrema degli sviluppatori è stata quella di creare un sistema basato sul sapiente bilanciamento di tutta una serie di soluzioni formali mutuate dai migliori videogames di genere degli ultimi anni.
Il nostro eroe può muoversi furtivamente alle spalle dei criminali e neutralizzarli senza alcun rumore, oppure può appiattirsi contro i bordi di un muro per poter osservare l'azione che si svolge al di là di esso, o può anche arrampicarsi con incredibile rapidità grazie all'aiuto del suo rampino sugli elementi architettonici circostanti, osservando con calma il succedersi degli eventi sotto i suoi occhi e piombando all'occorrenza dall'alto sopra i malcapitati nemici. Da sperimentare assolutamente, in questo senso, l'inebriante sensazione di potere che si prova penzolando a testa in giù dalle sporgenze dei muri come dei veri pipistrelli, in attesa che qualcuno passi malauguratamente sotto la nostra testa.
Batman dispone di una certa varietà di mosse di attacco, di tattiche di evasione, di combo (anche concatenabili tra loro) e di spettacolari tecniche di neutralizzazione delle orde di folli adepti del Joker che infestano le strutture del famigerato manicomio. La cosa più bella per chi tiene in mano il joypad non è solamente osservare quanto l'eccellente sistema di inquadrature e le magnifiche animazioni del protagonista rendano i momenti di confronto fisico una gioia per gli occhi, ma anche il rendersi conto di quanto sia incredibilmente facile padroneggiare il controllo del Cavaliere Oscuro, e quanto sia gratificante “intercettare” gli imminenti attacchi degli avversari premendo al momento giusto l'apposito tasto sul pad dando così il via a dei devastanti contrattacchi fisici. Un aspetto importante di questa parte dell'opera è anche che i Rocksteady hanno tenuto fede ad una delle qualità che da sempre contraddistingue il personaggio principale: Batman non uccide nessuno. Non importa quanto pericolosi e cattivi siano i propri nemici, Batman utilizzerà sempre il suo repertorio di attacchi per renderli inoffensivi, mai per ucciderli.
C'è un altro elemento caratteristico della natura del Giustiziere Mascherato che gli sviluppatori hanno non solo rappresentato nel gioco, ma anche valorizzato in una ulteriore, interessantissima implementazione al livello di meccaniche di gameplay. Il fatto è che molto spesso sfugge, soprattutto a chi concepisce il personaggio di Batman come un convenzionale supereroe, che il Vigilante di Gotham City sia prima di tutto un detective, (bisogna ricordare in effetti che nel corso del suo sviluppo storico l'alter ego di Bruce Wayne si è progressivamente distinto anche come un grande esperto di psicologia criminale e studioso di modelli comportamentali socialmente deviati), ragione per cui durante le varie sessioni di gioco si avrà in ogni momento la possibilità di osservare le ambientazioni circostanti nella cosiddetta “modalità detective”; tale modalità, una volta attivata con la semplice pressione di un tasto, simula una sorta di stato di profonda concentrazione sensoriale del protagonista, e questo ha delle conseguenze immediate sulle azioni sperimentabili dal giocatore. Tanto per cominciare questo sistema modifica notevolmente la resa grafica degli ambienti, mutando tanto la colorazione degli elementi scenici quanto diversificando la profondità del campo visivo; la conseguenza di ciò è che Batman diviene in grado di identificare oggetti ed elementi strutturali altrimenti poco o per nulla distinguibili in circostanze normali. Ad esempio nella modalità detective è possibile scorgere meglio le sporgenze sulle quali aggrapparsi con il proprio rampino, o degli elementi ambientali come condotte dell'areazione da utilizzare per entrare o uscire da locali altrimenti inaccessibili, o anche dei muri che potrebbero essere soggetti a debolezze strutturali e quindi facilmente distruggibili tramite strumenti esplosivi, e persino eseguire attenti scanning di oggetti appartenenti a personaggi chiave del gioco e sui quali potrebbe essere rimasta traccia di odori o impronte da seguire per poter procedere nella narrazione degli eventi.
Un'altra cosa estremamente utile della “modalità detective”, è che essa fornisce al protagonista la possibilità di distinguere anche da notevole distanza l'esatta posizione e pericolosità dei nemici (in base al fatto che siano armati o meno, e che appaiano più o meno agitati dal sapere di essere braccati dal nostro eroe). Tenete presente rispetto a questo due cose: se scegliete di iniziare il gioco in modalità difficile, molte di queste facilitazioni non saranno presenti, e dovrete fare eventualmente affidamento solo sulla vostra dimestichezza, furtività e letalità degli attacchi per neutralizzare anche gli avversari più ostici. Considerate poi che, in ogni caso, Batman è e rimane pur sempre un essere umano; ciò vuol dire che irrompere frontalmente all'interno di una stanza o di una zona popolata da nemici troppo numerosi e opportunamente armati senza l'elaborazione di un minimo di strategia di tipo “stealth”, è l'equivalente di un suicidio tattico con un'unica fine certa: il game over.

Poteri crescenti, meravigliosi giocattoli e prove di abilità

Estremamente interessante è il sistema escogitato da Rocksteady per evitare che il videogiocatore si riduca ad utilizzare nel tempo sempre lo stesso pattern di mosse di attacco ed evasione per fronteggiare i nemici, rischiando così di avvertire monotonia o abbassamento dell'interesse per l'azione di gioco. Batman infatti è in grado di evolvere le proprie capacità di combattimento tramite un sistema di sbloccamento progressivo di caratteristiche offensive ed ottimizzazioni per i suoi “ferri del mestiere” (di cui si parlerà tra pochissimo). Tale meccanismo consente al protagonista di ricevere dopo ogni scontro un certo numero di punti di esperienza; tale punteggio sarà tanto più alto quanto più efficace e spettacolare risulterà la sequenza di combo e tecniche d'attacco con cui l'Uomo Pipistrello neutralizzerà i propri nemici, e accumulato oltre una certa quantità renderà disponibile nuove mosse e tecniche di combattimento, oltre che nuove funzionalità per quelli che l'indimenticabile Joker interpretato da Jack Nicholson definiva i “meravigliosi giocattoli” del suo acerrimo opponente.
Al riguardo di questi ultimi, sebbene il Giustiziere Mascherato non disponga volutamente di devastanti armi da fuoco, potrete comunque divertirvi e non poco con l'utilissimo “Batarang” (un boomerang di metallo, sostanzialmente) per stordire dalla distanza i vari criminali prima di piombargli addosso con attacchi corporali, ma anche per attivare interruttori posti in posizioni non diversamente raggiungibili, oppure potrebbe capitarvi spesso di dover usare lo "spray esplosivo" con cui marcare muri e strutture abbastanza sottili da poter essere distrutte per aprire nuovi passaggi nel livello, o anche per spazzare via con esplosioni sincronizzate i poveri manigoldi che passeranno nelle vicinanze della vernice detonante. Più avanti nella storia, Batman potrà disporre di ulteriori strumenti che permetteranno di affrontare ambientazioni e situazioni del gioco altrimenti impraticabili. L'uso contestuale di tali attrezzature e anche il progressivo aggiornamento delle capacità atletiche di Batman costituiscono una notevole incentivo al progredire di una dinamica di gioco che risulterebbe diversamente troppo semplice e “circolare” nel suo incedere.
Non solo, per aumentare il livello di sfida offerto dal titolo (ma soprattutto per compiacere i fan più appassionati della Saga), gli sviluppatori hanno fatto sì che l'intero territorio su cui sorge il manicomio di Arkham fosse disseminato di ben 240 trofei opportunamente nascosti dal famigerato Enigmista (anch'egli una delle più antiche conoscenze criminali del nostro eroe), che raccolti di volta in volta avranno il duplice scopo di sbloccare nel menù delle opzioni sia le biografie interattive di tutti i più famosi antagonisti o collaboratori della storia di Batman e che verranno tra l'altro incontrati nel corso del gioco, sia quello di aggiungere alla vostra collezione di miniature e gadget a tema, (anch'essa raggiungibile dal menù delle opzioni), elementi come poster, locandine e statuette varie. I veri appassionati della mitologia criminale di Gotham City non resteranno insomma per nulla delusi.
Degna di menzione infine anche la possibilità di raccogliere, sparsi qui e lì per i vari livelli, dei nastri registrati che riportano gli inquietanti colloqui tra gli psichiatri dell'ospedale e i loro più pericolosi e mentalmente distorti ospiti; un vero tocco di classe.

Il Cavaliere solitario

A dispetto della tendenza di quasi ogni videogame dell'ultima generazione a porre grande attenzione al comparto multiplayer online, Batman Arkham Asylum rinuncia invece completamente nel prendersi carico di tale responsabilità, tentando magari di inventare improbabili arene di giocatori travestiti da “Villains” che danno la caccia all'Uomo Pipistrello di turno. I Rocksteady hanno scelto piuttosto di estendere le possibilità di gioco offerte dal modo single player tramite la disponibilità di un certo numero di mappe aggiuntive caratterizzate da missioni contestuali. L'obbiettivo di tali missioni, le quali verranno sbloccate progressivamente con il procedere del completamento della storia principale, è quello di misurare (con sfide via via sempre più difficili) l'abilità del videogiocatore nel padroneggiare il controllo del nostro supereroe mascherato in situazioni come ad esempio il combattimento corpo a corpo con un gran numero di nemici o anche l'attraversamento nel modo più furtivo e silenzioso possibile di intere stanze piene di “Villains” e sistemi di allarme, e così via.
Si tratta a ben vedere di una variante del normale sistema di gameplay della storia principale, (che già da sola vi impegnerà per una decina di ore), ma concepita probabilmente per fornire ulteriori quattro o cinque ore di divertimento ai maniaci collezionisti di Trophies/Achievements e a coloro che vogliono poter dire con sicurezza di aver completato il 100% dell'opera.
Proprio in tale modalità “Sfida” è ravvisabile l'unica differenza sostanziale tra la versione per Playstation 3 e quella per Xbox 360: il Publisher Eidos ha infatti previsto il download in forma gratuita e del tutto esclusiva per la macchina Sony di un DLC che permette di impersonare il Joker in un intero pacchetto di mappe ad egli dedicato; probabilmente tale possibilità sarà di notevole interesse per tutti coloro che amano il folle antagonista di Batman almeno quanto Batman stesso.

Un degno tributo, un bellissimo gioco

Paul Dini, Writer principale della sceneggiatura del l'ultimo lavoro dei Rocksteady, sostiene che una certa “inglesità” dell'opera è più che visibile agli occhi e alle orecchie dei videogiocatori più attenti che godranno delle tetre ambientazioni dell'Arkham Asylum; e' difficile in effetti comprendere quanto profondamente i marcati simbolismi gotici della cultura britannica abbiano contribuito alla costruzione di un artwork così sopraffino e visivamente maestoso; né è possibile quantificare l'importanza rivestita dal fatto che questo nuovo capitolo ludico della lunghissima saga di Batman sia stato partorito durante il periodo nel quale il cinema ci ha restituito i due migliori film in assoluto del Cavaliere Oscuro, quelli cioè che mostrano la natura più autentica e profonda della maschera di Bruce Wayne. Ciò che sembra tuttavia fuori discussione, è che questo Arkham Asylum è il miglior videogioco mai realizzato ispirato al personaggio del Giustiziere Mascherato di Gotham e, verosimilmente, uno dei migliori videogiochi dell'anno 2009.
Intendiamoci, non si tratta di un prodotto perfetto, ed è possibile che il nuovo lavoro dei Rocksteady potrà non piacere a chiunque.
Si potrebbe obbiettare ad esempio che l'intelligenza artificiale dei bruti “Villains” del Joker, che fronteggeremo per l'intera durata del tempo, non brilla certo per qualità e che essi non sono in grado per la maggior parte dei casi di impensierire Batman negli scontri corpo a corpo (nel caso ovviamente in cui costoro non dispongano di armi da fuoco), neppure quando tali scontri avvengono in condizioni di molti contro uno. O che, sempre parlando dei nemici, pur reagendo essi dinamicamente alle azioni di Batman, allarmandosi e muovendosi in gruppo con maggiore circospezione qualora avvertano la minaccia imminente dell'Uomo Pipistrello, il loro “pattern” di azioni di contromisura costituisce solo in minima parte una maggiore fonte di problemi per il videogiocatore che debba elaborare efficaci strategie di occultamento e successivi agguati ai malcapitati criminali. Va in tal senso chiarito però che questo titolo non è e non intende essere uno Stealth nel senso più stretto del termine, ed è quindi più che giustificabile che il realismo dei comportamenti e delle reazioni dei vari personaggi nemici sia stato sacrificato alla preminente logica della meccanica tipicamente Action che è il cuore pulsante del gioco.
A compensare poi altre piccole deficienze del gameplay, come ad esempio la poca incisività degli scontri con i boss dei vari livelli, (scontri che non riescono per intensità e coinvolgimento a differenziarsi troppo dai normali combattimenti con i nemici convenzionali), interviene una valutazione di più alto livello sull'eccellente scelta dei tempi quasi cinematografici dell'intera produzione; perché è questa la magia di tale videogioco: la capacità di trasmettere nel giocatore, proprio come accade nei migliori Action Movies, un continuo senso di apprensione rispetto al succedersi degli eventi e la voglia di non staccarsi dal joypad fino almeno al completamento della storia principale. Diversi dialoghi profondamente “adulti” nei contenuti e ottimamente interpretati (almeno nel doppiaggio originale), la continua e ossessiva presenza del Joker che osserva e schernisce senza ritegno il suo odiato nemico dagli altoparlanti dei corridoi e dagli schermi delle telecamere a circuito chiuso, alcuni interessantissimi colpi di scena nella trama, e in generale una sapiente cura nella rappresentazione dei principali momenti narrativi, trasformeranno verosimilmente chiunque si avvicini senza pregiudizi a questo gioco in un suo entusiasta sostenitore.
Perché a ben vedere Batman Arkham Asylum è un'opera concepita avendo a mente tanto coloro che amano tale personaggio, quanto chi si accosta ad esso magari per la primissima volta. La prova di ciò sta proprio nell'attenzione e nella cura riposta dagli sviluppatori per la creazione di un gameplay così immediato e completo in ogni suo particolare, adatto indistintamente a qualunque amante dei giochi d'azione; senza parlare poi del fatto di come questo sia un prodotto così incredibilmente ben confezionato nella sua veste grafica e, lo si diceva più sopra, nel suo stupendo doppiaggio degno di un buonissimo film, (e per una volta, diciamo che anche l'adattamento in italiano raggiunge un soddisfacente livello qualitativo, grazie all'impiego di tutti i doppiatori della serie animata di Batman!).
Da avere, giocare e rigiocare, perché come quei libri, fumetti o film che ci emozionano in maniera particolare, goderne una sola volta non è sicuramente sufficiente.
Magnifico.


Grafica: 9.2
Sonoro: 9.1
Innovazione: 8.8
Longevità: 9
Giocabilità: 9.2
Modalità Online: n/d
TOTALE: 9.1


A cura di SteelTurtle
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