BioShock 2
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BioShock 2
"C'è una corsa agli armamenti quaggiù a Rapture, ma non la vince chi costruisce le armi migliori o le bombe più grosse. Vince chi rinuncia di più alla propria umanità per diventare un mostro..."
Bill McDonough - Bioshock
Welcome back
Uscito prima su Xbox 360 e poi su PS3, Bioshock è stato non solo una rivelazione, ma un nuovo punto d’inizio per un genere, quello dei First person Shooter, sin troppo saturo di cloni e meccaniche tutte un po’ simili a se stesse.
Un’ambientazione umida e decadente, un fascino retrò incredibilmente evocativo ed un gameplay vario e divertente, hanno trasformato il titolo 2K in un vero e proprio must have per entrambe le console richiamando su di sé non solo l’attenzione del grande pubblico ma anche quella di una soddisfattissima critica.
È con il peso (e soprattutto la coscienza) di questa illustre eredità che i ragazzi di 2K Marin stanno mettendo in piedi un sequel che, perlomeno nelle nostre speranze, sia degno di questo nome.
Siamo quasi pronti per tornare a Rapture.
Big Sister
Sono passati circa 10 anni, ma Rapture non è cambiata. La silenziosa e dimenticata città sottomarina, nata dalla mente dello scienziato e filantropo Andrew Ryan, è ancora fedele a se stessa.
Strade vuote, corpi in decomposizione in ampi saloni da ballo, il mare che con inesorabile lentezza filtra sempre più attraverso le spesse porte stagne che delimitano i quartieri della città.
Priva delle due facce dietro alle quelli si sono tessuti i fitti intrighi del primo capitolo (il fondatore della città Andrew Ryan ed il suo antagonista Atlas), Rapture ha continuato a viaggiare verso la decadenza, sfigurata ancor di più dai segni del tempo e sorretta solo dalla follia della sua popolazione di “ricombinanti”.
In questo scenario di devastazione ed anarchia è però comparsa una nuova pedina, una figura capace di porsi in cima alla catena alimentare di Rapture, qualcuno che possa subentrare realmente al posto lasciato vacante da Ryan: la Big Sister.
A differenza dei più lenti Big Daddy del primo capitolo, la Big Sister può contare su di una struttura fisica che le permette un’agilità felina; la nuova creatura di 2K Marin è lesta, furtiva, quasi eterea nei suo velocissimi movimenti ed è inoltre dotata di tutte quelle che sono le capacità del protagonista, inclusa non solo una ineguagliabile resistenza, ma anche la possibilità di sfruttare a dovere i versatili plasmidi, aggiungendo al tutto la strabiliante capacità di produrre da sé la fonte primaria per il loro utilizzo: l’Adam.
Big Daddy
Con una premessa simile viene praticamente spontaneo intuire quale sarà il ruolo del protagonista.
Se da un lato avremo quindi una coriacea ed agilissima Big Sister, il giocatore non potrà che vestire i pesanti panni di un Big Daddy, un omaccione corazzato da un pesante scafandro da palombaro con una trivella a fargli da basilare arma bianca.
Chi ha giocato già il primo capitolo di Bioshock ricorderà bene la ferocia e la violenza dei Big Daddy, le guardie del corpo delle minute e fragili Sorelline, così come avrà ben in mente le fasi finali del gioco in cui è proprio il Big Daddy a fare da “protagonista”.
Tuttavia in Bioshock 2 la cosa sarà ben diversa poiché il nostro non sarà un Mr. Bolla “qualunque” (così lo chiamano le Sorelline), ma rappresenterà addirittura il prototipo dal quale è stata sviluppata tutta la serie di protettori: il Big Daddy originale, dal quale sono stati serializzati tutti gli altri e che, per motivi ancora ignoti, si è appena risvegliato da uno stato di prolungata animazione sospesa.
La scelta, in questo senso, ci pare più che azzeccata: la Big Sister è un nemico letale, capace di braccare il giocatore come fosse una vera e propria preda! È ovvio che per contrastare un nemico così potente (per certi versi ci viene da pensare al Nemesis di Resident Evil 3) occorra qualcuno che abbia capacità perlomeno simili. Questo però non deve trarvi in inganno! Sebbene Mr. Bolla sia, effettivamente, una creatura devastante, la Big Sister sarà davvero un’avversaria ostica che con ostinata caparbietà saprà apparire nei momenti meno opportuni, dando la sensazione di essere continuamente osservati e braccati.
Sotto questo aspetto assume una connotazione particolarmente spettrale ed inquietante l’implementazione, all’arrivo della Big Sister, di cori di Sorelline che, schernendoci, ci annunceranno la nostra imminente fine per mano della loro sorella maggiore rendendo l’incontro con la regina di Rapture un’esperienza dannatamente ansiogena.
Se aggiungete l'implementazione nella struttura di gioco di un secondo e misteriosissimo nemico, capace (a detta degli sviluppatori) di preoccupare il protagonista ben oltre la sola Big Sister, capirete come Bioshock 2 possa rappresentare una sfida da vivere costantemente al cardiopalma.
Big City
Gli ambienti di gioco nei quali vivremo le nostre avventure sottomarine daranno più di qualche soddisfazione ai fans della serie presentandoci non solo ambienti noti come “Apollo Square” e gli impianti della “Fontaine Futuristic”, ma anche tante novità; questo grazie all’idea (ampiamente apprezzata già nel primo capitolo) che la città non sia semplicemente un piccolo borgo, ma una vera e propria metropoli sommersa ricca di quartieri e ambienti diversi.
Avremo quindi la possibilità di visitare tante nuove location tra cui un già annunciato centro di raccolta, nel quale scopriremo come gli abitanti di Rapture estraggono l’Adam dai corpi delle Sorelline.
Inoltre, date le capacità da palombaro del nostro protagonista, i ragazzi di 2K ci hanno già promesso (e mostrato) alcune sezioni di gioco ambientate sui freddi fondali dell’Oceano Pacifico.
Queste ultime sezioni, sebbene siano un giusto diversivo agli interni della lugubre città, deludono un po’ per la povertà in ambito esplorativo limitandosi, difatti, a semplici sezioni in cui saremo costretti a seguire un percorso obbligato: scelta comprensibile ma un po’ deludente se paragonata alla vastità degli ambienti interni ed alle loro molteplici possibilità d’esplorazione.
Adam & Little Sister
Pensando a Bioshock si pensa obbligatoriamente ai plasmidi, veri ed indiscussi protagonisti del gioco. Per chi non avesse idea di cosa siano, stiamo parlando di sostanze capaci di alterare il codice genetico di chi li assume conferendo a quest’ultimo nuovi ed incredibili poteri.
Ma tutto ciò ha ovviamente un prezzo, che viene quantificato in termini di “Adam”, una misteriosa sostanza originariamente creata da un parassita marino che, per essere raccolta, necessita dell’aiuto delle già citate Sorelline.
Parliamo sostanzialmente di una bambina munita di un grosso ago che, raccogliendo l’Adam dai cadaveri dei ricombinanti morti, raffina la sostanza nel suo stomaco per poi vomitarla. Aldilà del disgusto oggettivo per il metodo di “raccolta” le sorelline sono fondamentali nell’economia di Rapture, ed ovviamente sono altrettanto essenziali per noi.
In Bioshock 2 però c’è un cambiamento fondamentale nel nostro rapporto con le Sorelline: mentre nel primo capitolo della saga potevamo limitarci semplicemente a salvarle oppure a prosciugarle per essere poi ricompensati con una determinata quantità di Adam, in questo capitolo del gioco potremo decidere di salvarle ed eventualmente portarle con noi, asservendo così al nostro compito originario di “protettori”.
Salvare o meno una sorellina, e decidere o meno di portarla con noi non solo avrà pesanti ripercussioni sulla trama del gioco, ma influirà anche sul gameplay e su alcune situazioni che potranno presentarsi o meno grazie alla presenza della ragazzina sulla nostra spalla.
Grazie ad essa potremo così procurarci Adam con maggiore facilità, ma avremo anche una folta schiera di affamatissimi ricombinanti alle calcagna sempre pronti ad attaccare la bimba nel corso dei suoi macabri prelievi.
Ma che “combini”?!
Il gameplay del gioco è rimasto praticamente invariato rispetto al primo capitolo ed i fan della saga si sentiranno da subito padroni sia delle meccaniche di gioco che dei controlli. La differenza sostanziale rispetto al prequel sta non solo nelle nuove e più potenti capacità del Big Daddy, vero e proprio tanker se paragonato ai normalissimi abitanti di Rapture, ma anche nella capacità che ha quest’ultimo di combinare diverse tipologie di plasmidi per crearne dei nuovi.
Dove il protagonista del primo capitolo poteva semplicemente utilizzare i plasmidi per quello che erano limitandosi solo al poterli potenziare ad uno stadio superiore; il nostro Mr. Bolla sarà capace di fondere diverse tipologie di plasmidi semplicemente usando un minimo di logica.
In un esempio lampante di questo sistema abbiamo visto Mr. B. lanciare una trappola eolica al suolo scagliando, poi, su di essa una palla di fuoco e trasformandola così in un tranello capace di sprigionare un vorticante sifone incendiario! E pensate che gli sviluppatori hanno garantito che l’unico limite alle combinazioni possibili sarà solo la nostra fantasia! Notevole no?
Per quel che riguarda l’armamentario del nostro titanico protagonista, sappiamo solo che esso sarà molto più ampio rispetto al primo capitolo includendo, tra le altre cose, la già citata trivella da scavatore tipica dei Big Daddy che già di per se suona molto più devastante della sua controparte in Bioshock 1: la chiave inglese.
Into the past. Together.
Una novità sicuramente d'impatto all'interno della serie è l'introduzione di una ricca e corposa modalità multiplayer. Seguendo il nuovo trend videoludico che sta colpendo un po' tutte le produzioni, anche Bioshock sembra più che intenzionato a catapultare il giocatore in un'esperienza di gioco di gruppo, modificando, in salsa "rapturiana", le modalità tipiche cui tutti siamo abituati. Deathmatch a base di plasmidi, cattura la bandiera con tanto di Sorelline, battaglie per la conquista di Adam. 2K sta svolgendo, in tal senso, un lavoro sicuramente encomiabile, rendendo le modalità del gioco non una semplice variazione, ma qualcosa che sia parte integrante del gameplay e della storia di gioco. E proprio in merito alla storia, segnaliamo una curiosa quanto intelligente novità. In molti titoli multi siamo abituati ad imbatterci negli stessi scenari delle campagne in singolo, con pochissime variazioni per ciò che concerne temi, spazi, ed altro. Bioshock 2 invece sorprende di nuovo, presentando al giocatore non la Rapture del presente, ma quella del passato! Ecco che dunque i livelli saranno rappresentazioni della metropoli alla fine dei suoi "anni d'oro", appena sulla soglia del decadimento, ma non ancora completamente devastata dalla follia dei suoi abitanti. Anche i personaggi seguiranno questo concetto, e persino il comparto multiplayer, godrà di un suo abbozzato plot. Parliamo in effetti di un'occasione dove, attraverso il progredire del proprio profilo personale, verranno sbloccati documenti che faranno da retroscena al passato della città, così non solo da invogliare a continuare l'esperienza multiplayer, ma anche ad immergere sempre più l'utente in una visione a 360 gradi degli eventi narrati.
New game – old engine?
Rispetto al capitolo precedente, Bioshock 2 non sembrerebbe aver compiuto passi in avanti sostanziali per ciò che concerne la qualità grafica.
Il gioco non sfigura di certo dinanzi ad altre produzioni next gen, ma l’usuratissimo Unreal Engine che regge il gioco comincia a mostrare il peso degli anni.
La stessa Rapture, per quanto evocativa e impressionante non sbalordisce come la prima e tutta la produzione, per ciò che concerne il comparto grafico, regala un senso di déjà vu.
Gli effetti di luci sono ancora pregevoli e la resa generale è più che buona sebbene il titolo, come già il suo predecessore, soffra di un frame-rate ballerino nelle situazioni più concitate e nei movimenti più veloci del nostro protagonista.
In ogni caso è ancora presto per dare un parere definitivo sul comparto grafico; il gioco è ormai imminente e solo la prova sul codice finale saprà darci torto o, eventualmente, ragione.
La cosa comunque non deve minimamente scoraggiare. Bioshock 2 sembra infatti già da ora un titolo godibilissimo, ed il solo fatto di poter ritornare a Rapture per una seconda intensa volta sarebbe già di per se un ottimo motivo per acquistare il gioco.
Believe Tomorrow!
Bioshock è una pietra miliare della next gen videoludica, e resta caldamente consigliato a chiunque non abbia ancora viaggiato per i decadenti meandri di Rapture. Proprio per questo l’attesa per il sequel è altissima e le aspettative sono alle stelle; i ragazzi di 2K Marin sembrano essere coscienti di quel che i giocatori si aspettano e le premesse mostrateci sino ad ora sembrerebbero già sufficienti per un nuovo capolavoro.
Fa tuttavia riflettere quel sentore di “già visto” che ci ha permeati nell’osservare il gioco, così come non ci convince il power-up effettuato sull’engine che, come spiegato, sembrerebbe essere troppo datato per dare quella marcia in più che ci aspetteremmo da un sequel di questo livello.
In ogni caso siamo speranzosi, e complice una smodata passione per il primo capitolo della saga, siamo comunque pronti a scommettere sull’oggettiva qualità del prodotto finale.
"Would you kindly?"
Pvt_Lucky- ICDB Senior Staff Member
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