Virtua Tennis 2009
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Virtua Tennis 2009
Chiunque abbia già avuto a che fare con i precedenti capitoli di questa fortunata nonché storica serie che porta il nome di Sega, saprà benissimo cosa aspettarsi. Virtua Tennis, infatti, non ha mai fatto mistero della sua natura prettamente arcade, anzi si è dimostrato negli anni (e ne ha dieci alle spalle) un titolo che ha fatto di immediatezza e coinvolgimento le sue carte vincenti, riuscendo ad incantare persino i più scettici e i poco avvezzi a questo magnifico sport. Ne deriva quindi un approccio di gioco decisamente intuitivo e per niente macchinoso, proponendo in tal senso un gameplay ancorato ad un sistema di controllo praticamente ridotto all'osso - ma non per questo poco funzionale - caratterizzato dall'utilizzo dello stick analogico sinistro e dei tasti frontali, ognuno dei quali corrispondente ad un tiro diverso in relazione alle nostre esigenze su campo. Detto questo, potete ben capire come sia facile ambientarsi e prendere confidenza con i comandi senza star lì ore ed ore prima che si possa imparare a fondo la singola tecnica o colpo. Del resto l'asso nella manica di Virtua Tennis 2009 è proprio questo, pertanto non ci resta che afferrare saldamente la nostra racchetta virtuale e andare a punti con un rinvio al limite della fisica lasciando che l'adrenalina entri in circolo. Chiunque abbia già avuto a che fare con i precedenti capitoli di questa fortunata nonché storica serie che porta il nome di Sega, saprà benissimo cosa aspettarsi. Virtua Tennis, infatti, non ha mai fatto mistero della sua natura prettamente arcade, anzi si è dimostrato negli anni (e ne ha dieci alle spalle) un titolo che ha fatto di immediatezza e coinvolgimento le sue carte vincenti, riuscendo ad incantare persino i più scettici e i poco avvezzi a questo magnifico sport. Ne deriva quindi un approccio di gioco decisamente intuitivo e per niente macchinoso, proponendo in tal senso un gameplay ancorato ad un sistema di controllo praticamente ridotto all'osso - ma non per questo poco funzionale - caratterizzato dall'utilizzo dello stick analogico sinistro e dei tasti frontali, ognuno dei quali corrispondente ad un tiro diverso in relazione alle nostre esigenze su campo. Detto questo, potete ben capire come sia facile ambientarsi e prendere confidenza con i comandi senza star lì ore ed ore prima che si possa imparare a fondo la singola tecnica o colpo. Del resto l'asso nella manica di Virtua Tennis 2009 è proprio questo, pertanto non ci resta che afferrare saldamente la nostra racchetta virtuale e andare a punti con un rinvio al limite della fisica lasciando che l'adrenalina entri in circolo.
Prepara la valigia, è ora di andare in giro per il mondo
Appena avviato il gioco ci da il benvenuto un breve video introduttivo che ci mostrerà alcune sequenze di gioco aventi come protagonisti i più grandi campioni dell'attuale ranking mondiale. Una volta skippato, ciò che salta immediatamente all'occhio è il restyling grafico destinato al menu di gioco, adesso più accattivante e per certi versi di più facile navigazione, sebbene non apporti alcuna novità rispetto a quanto già visto nel precedente capitolo.
Possiamo concederci un semplice match di esibizione, tanto per riscaldarci, oppure scegliere di affrontare la modalità che rappresenta di fatto il cuore pulsante del gioco, ovvero il Tour Mondiale. Quest'ultima ci vedrà impegnati a scalare le classifiche a livello globale a suon di vittorie, sino a guadagnarci l'appellativo di re del tennis. Per riuscire nell'impresa non basterà impugnare la racchetta e gettarsi a capofitto nelle sfide più disparate ma sarà indispensabile trasformare un atleta sconosciuto ed alle prime armi in un tennista capace e dalle doti ben delineate. A tal proposito si comincia con la creazione di un nostro alter-ego digitale attraverso l'impiego di un classico editor, che a nostro avviso poteva essere meglio realizzato, soprattutto considerando il fatto che gli stessi sviluppatori non hanno fatto altro che vantarsene ancor prima che il gioco approdasse sul mercato. Si procede così con la scelta di un punto sul mappamondo che possa rappresentare la nostra casa virtuale, vero e proprio quartier generale dal quale gestire importanti aspetti come ad esempio la scelta dell'equipaggiamento, il riposo e la consultazione del calendario degli eventi.
Tornando all'editor offerto, non possiamo far altro che storcere il naso, difatti sebbene le buone intenzioni non manchino, i tentativi di dare forma ad un alter-ego che ci somigli almeno parzialmente risultano vani poiché il risultato finale si dimostra spesso poco soddisfacente, probabilmente a causa della carenza di parametri personalizzabili, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti dominanti della fisiognomica, come lo sviluppo del naso e degli occhi. A riprova di ciò basti pensare che gli stessi avversari nei gradini più bassi della classifica (atleti di fantasia creati dalla CPU) tendono a proporre lo stesso modello di base, e le differenze riscontrabili sono pressoché minime ed al massimo attribuibili al taglio o al colore dei capelli.
Per raggiungere i piani alti della classifica e competere con successo con i nomi più prestigiosi del tennis mondiale, sarà necessario sviluppare nuove tecniche e abilità nonché incrementare l'agilità atletica del nostro tennista digitale. Tutto ciò è possibile grazie al potenziamento di tre determinate qualità: servizio e volèe, colpi di fondo e lavoro di gambe e tecnica. Ciascuna di queste sarà perfezionabile affrontando una serie di mini-giochi (di cui vi parleremo più avanti) e prendendo parte ad una serie di allenamenti dove saremo supportati dal mitico Tim Henman (ex-tennista britannico), il quale ci offrirà i suoi preziosi consigli ogniqualvolta ci recheremo presso la Tennis Academy, dove per l'appunto impareremo i fondamentali del tennis. Qui le lezioni si sviluppano seguendo una curva d'apprendimento mirata e funzionale, in particolar modo per ogni prova superata guadagneremo una medaglia che sarà d’oro solo se avremo soddisfatto tutti gli obiettivi della sessione.
Una volta rodato il nostro atleta, partiremo in giro per il mondo partecipando ai diversi tornei che di settimana in settimana si renderanno disputabili in relazione alla nostra posizione globale. Inizieremo quindi con tornei minori, per i tennisti in erba, fino a giungere a tornei più impegnativi, disputabili sia in singolo che in doppio. Sebbene da un lato possa aiutare la longevità, l'avanzamento nella zona alta della classifica richiederà troppo tempo, e per tale motivo potrebbe condurre i più pigri all'abbandono.
Le località che ospitano i diversi eventi sono praticamente disseminate per tutto il globo, ed è proprio così che prende forma l'interfaccia grafica della modalità carriera: un grande mappamondo su cui sono collocati i luoghi chiave che ci condurranno al successo.
Per ogni vittoria conseguita non solo scaleremo la classifica ma vinceremo pure premi in denaro via via più consistenti che potremo investire presso il Tennis Store, un negozio dove troveremo ogni cosa possa servire alla personalizzazione estetica del nostro atleta quali accessori, magliette, racchette, pantaloncini, scarpe e così via; peccato però che l'intero equipaggiamento non goda di nessuna licenza ufficiale.
Esattamente come avveniva nel precedente capitolo, sarà necessario tenere d'occhio il livello di salute del nostro atleta, difatti qualora dovessimo sottoporci ad allenamenti e partite continue potremmo rischiare di incappare in seri infortuni o nel peggiore dei casi in un ritiro prematuro. E' buona norma quindi recuperare una giusta dose di energia ogni volta si renda necessaria, grazie all'acquisto di bibite energetiche o concedendoci un meritato riposo a casa o addirittura una ritemprante vacanza. Ma bisogna tenere a mente che riposarsi vuol dire trascorrere una settimana lontani da eventuali tornei o allenamenti, per cui sta a noi gestire al meglio i vari riposi in modo che questi non mandino all'aria le nostre presenze agli eventi più remunerativi. Periodicamente, inoltre, riceveremo inviti da alcuni giocatori del circuito, i quali ci chiederanno di partecipare ad una delle tante amichevoli, utili non solo per incrementare le nostre abilità ma anche per stringere importanti alleanze in vista di tornei da disputare in doppio.
Ok, è ora di mostrare quanto vali!
Come vi abbiamo già accennato, il titolo si presenta sin dalle primissime battute di gioco accessibile a tutti, offrendo un sistema di controllo per niente ostico e di facile apprendimento. Ciascun tasto ricopre un ruolo ben preciso: useremo i tasti frontali per effettuare il colpo liftato, il colpo tagliato ed il pallonetto, ed entrambi i grilletti per impartire istruzioni al nostro partner in occasione dei doppi. Durante gli scambi di palla più concitati, il tiro utilizzato più di frequente sarà il colpo liftato, grazie al quale riusciremo a spiazzare l'avversario mettendo a segno dei colpi rapidi e, laddove possibile, angolati. Il colpo tagliato, invece, si rivela decisivo quando il rivale di turno è troppo distante dalla rete, per cui l'esecuzione di un tiro corto ci garantisce di andare a punti senza eccessiva difficoltà. Il pallonetto, al contrario del colpo tagliato, ci permetterà invece di ingannare l'avversario quando questi tenderà a giocare troppo sotto-rete. Per calibrare la direzione e la potenza interverremo infine sullo stick analogico sinistro: tanto più a lungo lo tratterremo in una direzione, quanto più forte sarà il colpo desiderato. Ovviamente, come avrete già capito, caricando il colpo verso il nostro giocatore otterremo un tiro lento, viceversa un tiro di lunga gittata indirizzato al limite del campo. I fattori determinanti per la corretta esecuzione di ciascun colpo restano il tempismo, la posizione del tennista e l'altezza e velocità della pallina. Ad esempio per riuscire a caricare quanto più possibile il colpo, è opportuno che il nostro atleta possa porsi perfettamente di fronte la pallina poco prima che questa debba essere rinviata. Trovandoci in netto ritardo ed eccessivamente fuori traiettoria potremmo avere serie difficoltà a colpire la pallina e, qualora dovessimo riuscirci, vedremo il nostro alter-ego sbilanciarsi sensibilmente diventando il più delle volte vulnerabile alla prossima ricezione. Inoltre in questi casi la palla che rilanceremo sarà debole e talvolta anche alta, andando a favorire l'avversario nell'esecuzione di una potente schiacciata. A differenza del terzo capitolo, alcune animazioni relative ai salvataggi al limite, sono state riviste e corrette, in tal senso è stato eliminato l'invalidante ed inopportuno tuffo a vantaggio di un ritmo più naturale e realistico.
La velocità di gioco risulta sensibilmente ridotta, anche se ad ogni modo gli scambi sono sempre frenetici ed esaltanti, sottolineando ancora una volta l'essenza che Virtua Tennis si porta dietro ormai da un decennio.
Quanto all'intelligenza artificiale non possiamo far altro che puntare il dito, infatti sia ai livelli di difficoltà più bassi che durante la lunga fase iniziale della carriera, avremo modo di sperimentare una discutibile stupidità degli avversari, i quali ci concederanno partite su partite senza segnare nemmeno un punto. Vi basti pensare che alcuni match si concluderanno in appena due minuti scarsi. Tale situazione, fortunatamente, subisce una svolta non appena avremo conquistato una posizione ragionevole in classifica. Da questo punto di vista ci saremmo aspettati un tasso di sfida più calibrato, soprattutto considerando il fatto che i veterani della serie potrebbero rischiare di annoiarsi proprio a causa dell'eccessiva facilità. L'unico modo per correre sin da subito ai ripari, senza progredire quindi nella modalità carriera, è di sfidare i propri amici giocando sia in locale che online.
Grafica: 7
Sonoro: 6.5
Innovazione: 6.8
Longevità: 8.5
Giocabilità: 8.5
Modalità Online: 7.7
A cura di Santi "Sp4Zio" Giuffrida
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Pvt_Lucky- ICDB Senior Staff Member
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