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Il gladiatore

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260709

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Fonte: http://www.mymovies.it


Dopo una vittoria contro i Britanni l'imperatore Marco Aurelio (Harris), che disprezza il figlio Commodo (Phoenix), decide che il suo successore sarà il generale Massimo (Crowe), uomo straordinario, amato da tutti. Ma Commodo uccide il padre e ordina la morte del generale e della sua famiglia. Massimo fugge in Africa, diventa gladiatore, torna a Roma dove si fa riconoscere. Diventa l'eroe del Colosseo, idolatrato dal popolo. Tanto che lo stesso Commodo non può farlo uccidere. Lo sfida a un duello nell'arena, dopo averlo vigliaccamente ferito. Massimo uccide finalmente l'orrendo imperatore. Grande budget, grandi effetti alla Scott, che ha dichiarato di infischiarsene di tutte le verità. Riconoscerlo non basta a perdonargli non tanto gli errori (costumi, Roma, inglese-latino, storia) che sono da sempre una licenza del cinema, ma il disprezzo di un genere che un volta trionfava. Quo Vadis, La Tunica, Ben Hur, Spartacus gridano vendetta. Un minimo di rispetto e di cultura non avrebbero prodotto un miscuglio tanto ibrido di medioevo, violenza metropolitana, musica (Hans Zimmer) onnicomprensiva (melò, drama, west). Intollerabili gli intermezzi dialettici fra Commodo e la sorella (Nielsen) che dovrebbero dare spessore ai dialoghi. Dunque film davvero troppo furbo, troppo computerizzato, certamente spettacolare. Buono per distratti e superficiali. Crowe è davvero una rivelazione, ma si sapeva che ha talento e appeal.