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Bionic Commando

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280709

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Fonte: http://ps3.console-tribe.com

Da qualche tempo a questa parte il mercato videoludico ha finalmente cominciato a muoversi in direzione dei generi più disparati puntando l’attenzione soprattutto verso il genere action, complici anche alcuni brillanti titoli usciti di recente sul mercato come Gears of War 2. In questo senso si è mossa dunque anche Capcom che ha posto alla nostra attenzione il remake/restart di un suo celebre quanto “vecchio” titolo: Bionic Commando, affidandone lo sviluppo al talentuoso team svedese Grin. Vediamo cosa ne è venuto fuori.

Guerra Bionica

Nathan “Rad” Spencer è un Bionic Commando, un reduce di guerra che, in seguito alla disgraziata mutilazione di un braccio è entrato a far parte di un progetto governativo che prevede lo sviluppo di arti bionici e la loro integrazione su corpi umani. Tuttavia qualcosa è andato storto, il governo americano ha difatti sfruttato i Commando bionici in svariate tipologie di missioni, salvo poi rinnegarli e privarli dei loro arti meccanici, adducendo al disarmo una improbabile tesi che vorrebbe i soldati bionici soggetti a scompensi mentali e schizofrenia. Come tanti suoi commilitoni, anche Nathan si è dunque ritrovato tradito dal suo governo e, come se ciò non bastasse, è stato accusato di crimini gravissimi che sembrerebbe non aver commesso; crimini che, secondo il codice marziale gli costeranno la vita! Il gioco comincia proprio con Spencer chiuso in cella che, nel giorno della sua esecuzione, verrà richiamato a combattere a causa della sua incredibile esperienza come Bionic Commando contro alcuni dei suoi ex commilitoni che nel terrore di “essere smantellati” si sono dati alla fuga costituendo un cospicuo esercito terrorista. Tale esercito, più che limitarsi alla mera guerriglia, ha di recente sferrato un devastante attacco ad Ascesion City, la città di gioco (basata su caratteristiche molto simili a New York). La metropoli è stata rasa al suolo da un ordigno atomico che l'ha ridotta in un desolato cumulo di macerie radioattive. Dopo ben dieci anni di galera a Nathan viene dunque data la possibilità di tornare libero in cambio della cattura dei suoi ex compagni. Messo con le spalle al muro, il protagonista deciderà di imbattersi in un’avventura al limite della moralità.
Giungla metropolitana

Bionic Commando miscela sapientemente un gameplay tipicamente action da sparatutto in terza persona a sezioni più squisitamente platform e congegnate con estrema perizia. Tuttavia non sono le frequenti sparatorie a far da padrone nel gioco, né tantomeno i salti da una piattaforma ad un’altra, quanto piuttosto il massiccio uso del braccio bionico di Nathan, vero e proprio protagonista sin dalle prime battute di gioco. Il braccio bio-meccanico è bellissimo da vedere e da usare e conta su una caratteristica vecchia ma al contempo nuova: il rampino. L’arto è difatti capace di aggrapparsi praticamente a qualsiasi superficie e sporgenza, permettendo al buon Rad di oscillare, dondolarsi o anche solo scalare una parete perfettamente piatta. In realtà è doveroso evidenziare come il tutto sia semplice a dirsi ma non a farsi. Il sistema, benché gestito da un solo tasto dorsale e dagli stick analogici risulta in un primo momento un po’ ostico e richiede una precisione nell’esecuzione dei comandi ed una velocità reattiva del giocatore decisamente sopra la media. Niente di insormontabile ma comunque neanche un qualcosa di realmente immediato. In ogni caso, una volta padroni dei controlli, Bionic Commando rilascia una sensazione di divertimento alquanto convincente, complice anche il design delle devastate ambientazioni di Ascension City, vere e proprie giungle urbane miste di vegetazione e detriti, presentando al giocatore tante e varie modalità esplorative, tutte però gustosamente condite dall’uso del nostro rampino bionico. Ovviamente l’uso del braccio non si limita alla mera esplorazione, ma ci sarà particolarmente utile anche in fase di combattimento, vista soprattutto la tendenza dei nemici a superarci in numero e potenza di fuoco. L'uso durante gli scontri è risultato divertente ed esaltante con prese volanti, devastanti montanti e lanci di oggetti pesanti su orde di avversari. In verità niente di tutto ciò sarà disponibile da subito (adducendo la ragione che a Nathan occorra riacquistare il “feeling” perduto), ma basterà qualche ora di gioco per sbloccare tutte le capacità latenti del nostro arto trasformandoci in acrobatiche macchine da guerra. Per ciò che concerne invece il comparto armi, ci è sembrato buono e abbastanza variegato. Nathan potrà contare su soli tre slot di armamenti: uno per l’arma base (una sorta di pistola semi-automatica), uno per gli esplosivi da lancio ed uno adibito a varie tipologie di armi che ci verranno fornite direttamente dalla base per mezzo di alcune capsule “volanti”. Ecco quindi arrivare mitragliatrici, lanciarazzi, fucili di precisione e altro ancora, sempre spediti dai nostri superiori in base alle varie esigenze di campo e sempre con un limitato numero di munizioni, la qual cosa, unita al fatto che lo slot adibito alle armi “pesanti” sia solo uno, restituisce un minimo di senso tattico soprattutto nelle situazioni in cui i nemici si fanno particolarmente numerosi e ostili. La vera pecca del gameplay non sta dunque nel trasporto delle armi, quanto piuttosto nel loro utilizzo. Il mirino con il quale si fa fuoco non prevede alcun tipo di aggancio se non quello manuale e risulta, nel corso di gran parte degli scontri, molto impreciso soprattutto per i tiri su lunga distanza (compresi quelli con il fucile di precisione). Passando invece ai nemici, dobbiamo dire che difficilmente rappresentano un vero problema se non in quelle sessioni in cui il loro numero risulta veramente sproporzionato rispetto al protagonista. Tuttavia la loro intelligenza artificiale è piuttosto buona e, grazie alla presenza di diverse tipologie di nemici (taluni corazzati di mech da combattimento, altri pesantemente armati) l’IA sembra capace di sviluppare quasi sempre la soluzione migliore che ci obblighi ad essere accerchiati oppure a ripiegare. Vero punto di forza sono i boss ed i mech, che costringono il giocatore all’uso combinato di braccio, armi da fuoco ed un pizzico di strategia.

Grafica: 8,5
Sonoro: 7.5
Innovazione: 6.5
Longevità: 7.5
Giocabilità: 8.7
Modalità Online: 7.8
TOTALE: 7.8


A cura di Santi "Sp4Zio" Giuffrida

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